Alzheimer: le fragole proteggono?

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Uno studio ha aperto nuove prospettive su come un frutto molto diffuso in Italia possa giocare un ruolo significativo nella riduzione del rischio di demenza.

Si tratta delle fragole. Il professor Robert Krikorian, a capo dello studio, ha evidenziato come i frutti di bosco, incluse le fragole, influenzino le prestazioni cognitive. Essi hanno, inoltre, un potenziale impatto nella mitigazione del rischio di demenza e Alzheimer. Sia le fragole che i mirtilli contengono antiossidanti che forniscono miglioramenti metabolici e cognitivi. Questa osservazione si basa su dati epidemiologici che suggeriscono come il consumo regolare di fragole (o mirtilli) sia associato a un rallentamento del declino cognitivo legato all’età. Oltre a contenere antiossidanti, le fragole possiedono micronutrienti aggiuntivi chiamati ellagitannini e acido ellagico che sono associati a benefici per la salute.

Nello studio, sono stati coinvolti 30 pazienti, tra uomini e donne in sovrappeso, di mezza età, con resistenza all’insulina e un declino cognitivo soggettivo. Per 12 settimane, i partecipanti hanno ricevuto una somministrazione giornaliera di polvere di fragola intera. I risultati hanno mostrato che l’integrazione quotidiana con 13 g di questo integratore naturale riduceva l’interferenza nella memoria e i sintomi depressivi. I benefici metabolici e cardiovascolari del consumo di fragole erano già noti in precedenza, ma c’erano relativamente pochi studi sui suoi effetti cognitivi. Così si è valutato se il consumo di fragole potesse migliorare le prestazioni cognitive e la salute metabolica e, in tal caso, se potrebbe esserci un’associazione tra miglioramento cognitivo e riduzione dei disturbi metabolici.

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Alzheimer: le fragole proteggono? ultima modifica: 2023-12-01T10:21:48+02:00 da Aura