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Alzheimer, un farmaco rivoluzionario rallenta la malattia, ecco come funziona.
Una nuova speranza per i pazienti affetti da Alzheimer potrebbe arrivare da nuovo farmaco, un anticorpo monoclonale (Leqembi). Lo stanno sviluppando un’azienda giapponese Eisai e una statunitense Biogen, ed è capace di rallentare il decorso nelle fasi iniziali di malattia.
Lo studio ha dimostrato che i pazienti con sintomi lievi che hanno ricevuto Leqembi, hanno avuto un rallentato del 27% del declino cognitivo entro i 18 mesi dall’inizio del trattamento, rispetto a chi invece ha ricevuto il placebo. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, circa il 13% di chi ha ricevuto il farmaco ha avuto gonfiori cerebrali lievi o moderati nella maggior parte dei casi (rispetto a meno del 2% dei pazienti del gruppo placebo), e circa il 17% di chi ha ricevuto il farmaco ha avuto sanguinamenti cerebrali (contro il 9% del gruppo placebo). Il sintomo più comune del sanguinamento cerebrale sono state le vertigini. Leqembi, dunque, non impedisce alla malattia di progredire, né ripara i danni cognitivi, ma ha dimostrato di poter rallentare la sua progressione.
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