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Svolgere esercizi cognitivi con il dispositivo ha permesso a 10 pazienti di ripristinare e rafforzare le competenze linguistiche.

Si chiama anomia ed è la principale manifestazione dell’Alzheimer a carico del linguaggio. La persona malata ha difficoltà a trovare le parole per comunicare con gli altri. Al posto della parola appropriata il paziente può non pronunciarne nessuna o pronunciarne una affine per significato, ad esempio potrebbe dire «cane» volendo intendere «gatto».

La terapia mira a ripristinare e rafforzare le competenze sui significati e il loro legame con le parole corrispondenti. Si tratta in realtà di un esercizio ben noto in logopedia. Esso consistente nel far ripetere al paziente una parola mentre gli si mostra la figura corrispondente. 

La principale novità dello studio consiste nel digitalizzare l’esercizio per renderlo fruibile su un tablet in autonomia e a domicilio. Richiede solo un minimo aiuto di un familiare o di un altro caregiver.

I risultati sono promettenti. Dopo solo due settimane di trattamento i pazienti mostravano un significativo aumento dalla capacità di denominare senza aiuto le parole trattate. Le sessioni fatte sono 10 da 20 minuti)

L’accesso alle cure a domicilio è particolarmente importante per i pazienti con malattia di Alzheimer. Per loro è importante trovarsi in un luogo familiare e conosciuto, dal quale non vengano disorientati. 

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