Nel gruppo dei sintomi non motori della malattia di Parkinson sono compresi i sintomi sensitivi quali il dolore, le parestesie, i disturbi dell’olfatto ed i disturbi della vista.
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Il dolore rappresenta certamente il sintomo sensitivo più importante in quanto responsabile di un peggioramento significativo della qualità di vita dei pazienti.
Ciononostante, resta tuttora un problema spesso non riconosciuto e solo poco più della metà dei pazienti parkinsoniani che presentano dolore assumono una terapia analgesica adeguata.
Nel Parkinson ad esordio giovanile la presenza di dolore è riportata meno frequentemente che nel Parkinson ad esordio tardivo.
La riduzione o la perdita dell’olfatto sono oramai inequivocabilmente riconosciute come sintomi tipici e precoci della MP che, spesso, precedono la comparsa dei sintomi motori.
Solo raramente vengono riferite dai pazienti e, in alcuni casi, possono associarsi a riduzione o perdita del gusto. A differenza del dolore l’importanza di tali sintomi risiede più che nel loro impatto clinico nel loro possibile significato prognostico. La loro presenza, infatti, è spiegata dal precoce interessamento dei neuroni nei presenti nel bulbo olfattivo da parte dei processi degenerativi del Parkinson.
Per questo motivo, quindi, insieme ad altri sintomi e dati strumentali, i disturbi dell’olfatto sono allo studio come potenziali marcatori per una diagnosi precoce o, addirittura, per l’individuazione di soggetti sani a rischio di svilupparla nel tempo.
Disturbi della vista quali offuscamento visivo, ridotta sensibilità al contrasto ed ai colori, sdoppiamento, difficoltà alla lettura e faticabilità visiva sono spesso riportati dai pazienti parkinsoniani.
In genere tali disturbi si presentano nelle fasi più avanzate di malattia e sembrano essere legati ad alterazioni del moto oculare. Anche la retina, ricca di neuroni dopaminergici, va incontro ad alterazioni. Non ci sono studi specifici sui disturbi della vista nel Parkinson ad esordio giovanile.
La presenza di disturbi visivi può in alcuni casi essere legata alle terapie antiparkinsoniane.
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