Depressione: quella resistente ai farmaci

Aura assistenza domiciliare notturna, ti suggerisce questo articolo.

In un paziente su quattro le cure non sembrano dare risultati positivi.

Una persona su quattro sofferente di depressione non risponde in maniera adeguata al trattamento. In molti casi questo è il segnale di una resistenza che può confermarsi anche con trattamenti successivi. È la depressione cosiddetta «resistente». Essa impatta in maniera più marcata sulla qualità della vita, sullo stato di salute generale e sulle strutture sanitarie e sociali.

Non è una definizione standardizzata. Con questo termine ci si riferisce di solito a forme di depressione maggiore che non hanno risposto ad almeno due cicli di trattamento antidepressivo. Infatti, dopo questi primi due cicli, eventuali cicli successivi con farmaci antidepressivi hanno una probabilità di successo decisamente inferiori. Ciò testimonia il fatto che si tratta di forme in qualche modo resistenti ai farmaci.

Le principali strategie utilizzate per il trattamento della depressione resistente consistono nel provare farmaci antidepressivi diversi rispetto a quelli che hanno mostrato di non funzionare. Oppure nel ricorrere a psicoterapie per le quali è stata già dimostrata una buona efficacia, come quella a orientamento cognitivo-comportamentale o interpersonale. Un’altra strategia oggi ampiamente utilizzata è rappresentata dall’aggiunta di un secondo farmaco, mantenendo però anche quello in corso. 

Aura assistenza domiciliare notturna ad anziani e malati. Clicca qui per informazioni.

Oppure visita www.auraassistenza.com

Depressione: quella resistente ai farmaci ultima modifica: 2022-02-28T17:27:15+02:00 da Aura