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Spieghiamo il perchè.

Per antonomasia, l’estate è la stagione del divertimento, delle vacanze, del relax. Tuttavia, per chi soffre di disturbi d’ansia o di attacchi di panico, questo periodo può diventare un vero e proprio tormento. In esso aumenta il disagio e il malessere di chi ne è coinvolto.
Ma perché in estate i sintomi dell’ansia e del panico peggiorano? 

L’alternanza delle stagioni influenza i livelli di energia umana e di conseguenza, l’umore delle persone. In particolare di coloro che sono più vulnerabili ai disturbi emotivi, può subire oscillazioni repentine. Quando la temperatura si alza i sintomi tipici del panico tendono a subire un incremento in termini di frequenza, durata e intensità.

L’idea di dover passare la maggior parte della giornata in luoghi spesso angusti e affollati come tram e autobus, va ad aggravare la sensazione di perdita di controllo tipica di questa condizione. Ecco che allora, il soggetto inizia a rinchiudersi in casa ed evitare i luoghi affollati. Tenderà a controllare in maniera ossessiva le previsioni meteorologiche per esaminare il più possibile tutte le variabili coinvolte.
Questi meccanismi di evitamento a breve termine appaiano funzionali poiché momentaneamente consentono di tenere sotto controllo i livelli di ansia. Tuttavia a lungo andare, inficiano i rapporti interpersonali dell’individuo e di conseguenza, la qualità della vita.

Comprendere in che modo le conseguenze fisiche del caldo possono essere confusi con l’esordio di un attacco di panico, è un passo fondamentale. Serve per capire i meccanismi del panico, come si originano e come si mantengono. Però, se la situazione dovesse diventare invalidante, chiedere l’aiuto di un professionista può rappresentare la soluzione ottimale. Permetterà di affrontare definitivamente la problematica in modo mirato ed efficace.

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