Ansia: approfondimenti

L’ansia è un’emozione universale che, di per sé, non sarebbe inadeguato provare poiché rappresenta una parte necessaria della risposta allo stress. Essa rappresenta, infatti, un meccanismo di difesa volto ad anticipare la percezione del pericolo prima ancora che si sia chiaramente manifestato, mettendo in moto i meccanismi fisiologici che spingono, da un lato all’esplorazione per individuare il pericolo ed affrontarlo nella maniera più adeguata e, dall’altro, all’evitamento, alla fuga. È per questo che tutti noi ne abbiamo esperienza diretta e siamo così in grado di comprendere immediatamente l’ansia degli altri e di immedesimarci nel loro stato d’animo.
Nella nostra vita -a meno di non vivere sotto una campana di vetro- sono pluriquotidiane le situazioni che possono attivare l’ansia: nella maggior parte dei casi si risolvono positivamente, senza provocare conseguenze negative, ed il superamento di queste esperienze, in quanto fenomeno fisiologico, rappresenta un elemento fondante dello sviluppo e della maturazione della personalità.


Se, però, non riusciamo a superare positivamente una situazione di pericolo o se allo stato d’allarme non corrisponde un pericolo reale da affrontare e risolvere, allora l’ansia, diviene una risposta sproporzionata o irrealistica ed assume la connotazione di un disturbo psichico che, invece che elemento di crescita e maturazione, diventa un elemento di disgregazione della personalità e che, invece di favorire l’adattamento all’ambiente, provoca disadattamento e rende necessario un intervento terapeutico.

Possiamo distinguere due tipi di ansia, l’ansia-tratto e l’ansia-stato:

– L’ansia-tratto è una caratteristica relativamente stabile della personalità, un atteggiamento comportamentale che riflette la modalità con cui il soggetto tende a percepire come pericolosi o minacciosi stimoli e situazioni ambientali. I soggetti con ansia-tratto più elevata mostrano una reattività maggiore ad un numero maggiore di stimoli: questi soggetti hanno maggiore probabilità di presentare ansia-stato anche in circostanze a basso “potenziale ansiogeno” o di sperimentare livelli più elevati di ansia-stato a parità di stimoli. Fa parte delle caratteristiche di personalità e non è di per sé espressione di patologia, anche se, quando è elevata, può essere un elemento predisponente alla patologia ansiosa. Non è facilmente modificabile se non (in qualche misura) con un lavoro di psicoterapia.

– L’ansia-stato può essere definita come un’interruzione del continuum emozionale; si esprime attraverso una sensazione soggettiva di tensione, apprensione, nervosismo, inquietudine, ed è associata ad attivazione del sistema nervoso autonomo. Alti livelli di ansia-stato risultano particolarmente spiacevoli, dolorosi e disturbanti tanto da indurre il soggetto a mettere in atto dei meccanismi comportamentali di adattamento per evitare o ridurre queste sensazioni. Se però questi meccanismi non raggiungono lo scopo, possono provocare comportamenti maladattivi che aumentano l’ansia ed avviano (o perpetuano) una spirale patologica. E’, entro certi livelli di gravità e di durata, una reazione normale agli avvenimenti; al di là di quei livelli si entra nel campo della patologia, cioè nel campo dei disturbi d’ansia, che è ciò che interessa a noi in questa sede.

Assistenza Anziani Bologna

Assistenza Anziani a Bologna

Assistenza Malati Bologna

Assistenza Malati a Bologna

Assistenza Ospedaliera Bologna

Assistenza Domiciliare Bologna

Aura Assistenza Anziani e Malati Bologna

Ansia: approfondimenti ultima modifica: 2018-02-12T11:58:01+02:00 da Aura