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il virus è diventato “globale” però la malattia diventerà endemica, con una bassa incidenza.

 Il vaiolo delle scimmie si diffonde fuori dall’Africa e diventa una malattia globale. A oggi il virus ha contagiato più di 81.000 persone, fatto 55 vittime in soli sei mesi in 110 paesi.

In ogni caso, si calcola che il numero effettivo dei contagiati sia molto più elevato. Ciò a causa d’una sottostimata segnalazione dovuta alle difficoltà iniziali di estendere l’uso dei test diagnostici e all’esistenza d’una piccola ma significativa quota di asintomatici.

Il futuro, tuttavia, è nel controllo della malattia. Non ci saranno molti focolai né saranno grandi come quelli degli ultimi mesi. La malattia può anche scomparire da alcune aree per un po’. Finché, però, il virus continua a circolare riapparirà a causa di casi importati che genereranno nuove catene di trasmissione.

Finora il gruppo più colpito, con oltre il 90% di casi, è stato quello dei giovani. Ci perchè frequentano eventi o luoghi affollati. Si precisa che pur non trattandosi di una malattia sessualmente trasmissibile il contatto ravvicinato si è rivelato un’efficace via di contagio.

Nella maggioranza dei casi la malattia progredisca lievemente nel corso di due o tre settimane. I sontomi sono febbre, dolori ed eruzioni cutanee. Circa il 4% delle persone colpite deve essere ricoverato in ospedale a causa di complicazioni e dolore intenso.

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