Parkinson: diagnosi precoce

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Un “cervello in scatola” che dorme e si sveglia ci aiuterà a capire il Parkinson.

Comprendere i meccanismi del Parkinson grazie ad un nuovo approccio. Un modellino in scala del vostro cervello, da monitorare in qualsiasi momento per diagnosticare precocemente l’insorgenza di possibili malattie come il morbo di Parkinson.

La realizzazione di organi in provetta (cervelli, ma non solo) è una tecnica usata già da diversi anni, soprattutto per lo screening dei farmaci. Nel 2019 è stato creato un mini-cervello in provetta, realizzato dalla startup tecnologica Cortical Labs.

In questo contesto, l’Università di Pisa ha utilizzato questa tecnica per studiare il sonno e i suoi collegamenti con l’insorgenza di malattie neurodegenerative come il Parkinson.

Il primo passo è quello di prelevare cellule sia da persone sane sia da pazienti che soffrono di Parkinson. Successivamente, da queste cellule si otterranno dei modelli in miniatura del loro cervello. Gli scienziati vogliono regolare il sonno dall’esterno per vedere se e come questo ha effetto sul cervello, sia nelle persone sane che nelle persone malate. L’idea è che il sonno sia un fattore chiave non solo nell’invecchiamento precoce, ma anche nella degenerazione delle cellule cerebrali, e che abbia un ruolo nello sviluppo di malattie come quella di Parkinson.

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Parkinson: diagnosi precoce ultima modifica: 2023-01-18T11:06:46+02:00 da Aura