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I decessi annuali per malattie vascolari riguardano più le donne che gli uomini.

Le malattie cardiovascolari comprendono le malattie ischemiche del cuore, come l’infarto acuto del miocardio e quelle cerebrovascolari, come l’ictus ischemico ed emorragico. Rappresentano le principali cause di morbosità, invalidità e mortalità in Italia. I numeri fanno spavento perché si tratta di circa 230mila morti l’anno. E forse, diversamente da quanto si immagina, non sono solo malattie che parlano al maschile, ma anche al femminile. Infatti muoiono più le donne che gli uomini. Al contrario sono noti ai più i fattori di rischio quali sedentarietà, fumo, obesità e scarsi controlli.

 Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nel nostro Paese. Rappresentano più del 40% delle morti totali causando circa 230mila decessi l’anno che riguardano più le donne che gli uomini. Mentre, potrà sembrare un paradosso, le patologie colpiscono più gli uomini. Bisogna considerare che per natura queste patologie colpiscono con l’avanzare dell’età. Avendo le donne una età media maggiore rispetto agli uomini questo spiega perché il sesso femminile ne sia più colpito.

C’è una differenza in più: i maschi sono colpiti dalla malattia dopo i 40 anni mentre le femmine dopo la menopausa. Questo perché gli ormoni femminili sono protettivi per la malattia cardiovascolare e quando questi vengono meno si sovrappongano agli altri fattori di rischio. Essi sono nelle donne giovani, ad esempio, l’inattività, il fumo di sigaretta e l’obesità.

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