Parkinson: Fondazione Michael J. fox

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Michael J Fox, nel 1991, scoprì di avere il Parkinson.

Era l’attore del momento. Un canadese arrivato a Hollywood con un sogno. Recitare. Diventare una star. C’era, infine, riuscito. Aveva una moglie e un figlio. A 29 anni era già stato Alex di Casa Keaton. E, soprattutto, Marty McFly nella saga di Ritorno al futuro. Stava girando Doc Hollywood. Iniziarono a tremargli le dita di una mano. La verità, con noi, la condivise solo due anni dopo.

La Fondazione Michael J Fox per la ricerca sul Morbo di Parkinson dal 2000 a oggi ha raccolto oltre un miliardo di dollari. Fox afferma: «Continueremo a cercare la cura. A cercare nuovi finanziatori. Per quanto mi riguarda, infatti, non mi fermerò finché non l’avremo trovata». Sono state queste le parole con cui ha “festeggiato” i 20 anni della sua creatura. E quel miliardo di dollari raccolto (e superato) da allora.

Il 23 ottobre Michael J Fox festeggerà il 20mo anniversario della Fondazione con il suo gala annuale di raccolta fondi.

Una sua frase famosa è: «Il Parkinson mi ha salvato la vita. Prima vivevo a 100 all’ora e bevevo, ora mi sono avvicinato alla famiglia». All’inizio cadde vittima dell’alcolismo. Poi si è ripreso. È tornato sul set. Ha girato (tra l’altro) Il presidente una storia d’amore e Mars Attacks! (al cinema). Spin City, The Good Wife e The Good Fight in tv.

Della sua battaglia dice: «Abbiamo aiutato a sviluppare terapie che hanno reso la vita migliore a molte persone. Io stesso mi godo di più la vita. Mi sento più a mio agio con il mio fisico rispetto a 20 anni fa. Posso sedermi e stare calmo. Non potevo farlo 25 anni fa. E questo grazie ai cocktail di farmaci e alle terapie a cui abbiamo contribuito anche noi»

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Parkinson: Fondazione Michael J. fox ultima modifica: 2021-10-20T12:21:27+02:00 da Aura