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Lo afferma lo studio rivoluzionario della società europea di cardiologia.

Ricercatori hanno scoperto che bere fino a tre tazze di caffè al giorno, è associato al beneficio di un minor rischio di ictus e malattie cardiache. Questo è il più grande studio per valutare gli effetti cardiovascolari del consumo regolare di caffè in una popolazione senza malattie cardiache diagnosticate. I risultati suggeriscono che il consumo regolare di caffè è sicuro. Anche un’assunzione giornaliera elevata non è stata associata a esiti cardiovascolari avversi e mortalità per tutte le cause dopo un follow-up di 10-15 anni.

Lo studio ha coinvolto 468.629 partecipanti senza segni di malattie cardiache al momento del trial. Si è focalizzato sull’associazione tra l’assunzione abituale di caffè e l’infarto, l’ictus e la morte. L’esito è inoppugnabile: se assunto con moderazione, il caffè fa bene alla salute.

La nuova ricerca conferma i risultati di una svolta nel 2017. Anche in quel caso, gli scienziati avevano constatato che una tazzina di caffè al giorno può ridurre del 25% il rischio di in un ictus. In particolare, i ricercatori hanno monitorato per oltre 10 anni le abitudini alimentari di circa 35 mila donne tra i 49 e gli 83 anni. Scoprendo, così, che chi assumeva una tazza di caffè al giorno aveva un rischio di ictus più basso dal 22 al 25%. Ciò rispetto alle donne che ne bevevano meno.

Dunque la bevanda scura non provoca un aumento delle malattie cardiovascolari, non causa aritmie e non alza la pressione se non a breve termine. I chicchi di caffè rappresentano una delle migliori sostanze antiossidanti presenti in natura, riducono l’infiammazione e migliorano la sensibilità all’insulina. Attenzione, però, a non confondere il caffè con la caffeina. Le bevande che contengono caffeina non hanno gli stessi vantaggi.

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